Testo Orale
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Il Testo Orale: Caratteristiche
Il testo orale è personale. Viene prodotto in un momento preciso, in un luogo preciso e per un interlocutore specifico. Il testo orale è unico, ed è valido solo per una determinata situazione.
Ciò che è stato detto non può essere cancellato; può essere modificato successivamente, anche subito, ma il linguaggio originale già pronunciato rimane. La spontaneità ha come svantaggio l'impossibilità di eliminare gli errori e porta alla luce gli errori di chi parla, sia errori grammaticali che lessicali.
Esistono tante informazioni che non si trasmettono con la scrittura. Molti segni, espressi con la voce o con il corpo, mettono in evidenza atteggiamenti emotivi di cui il linguaggio scritto non può servirsi. La gestualità, le espressioni del viso di chi parla, l'intonazione, il ritmo, la velocità, il volume della voce e l'uso delle pause non possono essere trasferiti in modo efficace nella scrittura.
I Registri Linguistici
Chi parla dà al suo messaggio la forma più adatta in relazione a:
- la situazione comunicativa: famiglia, amici, lavoro;
- lo status dell'interlocutore: età, cultura, posizione sociale, provenienza geografica.
Lo stile di chi si rivolge a persone familiari o amici tra i quali non sussistono problemi di gerarchia sociale, è molto diverso da quello utilizzato tra persone poco familiari, o addirittura sconosciute.
Parlando direttamente ad una o più persone o scrivendo un testo di diverso genere è quindi necessario usare il registro linguistico opportuno.
I registri linguistici utilizzati nella comunicazione riguardano l'insieme delle scelte espressive: parole, costruzione della frase, pronuncia, tono adoperati nei vari contesti comunicativi. Pertanto, ciascun registro linguistico si caratterizza per le scelte sintattiche, morfologiche e lessicali operate.
Questi sono i più frequenti:
- Il registro formale si usa tra interlocutori che non hanno rapporti di conoscenza, in particolare negli scambi di carattere professionale, come avviene nelle conferenze o nelle dichiarazioni ufficiali. La forma è corretta e curata, le scelte lessicali appropriate, talora di una certa ricercatezza.
- Il registro medio è d'uso quotidiano nelle relazioni sociali e professionali e nei rapporti interpersonali di tipo non strettamente confidenziale. Il registro medio è la varietà linguistica più usata a voce e nello scritto, nelle comunicazioni di massa, nei notiziari radio-televisivi. La struttura sintattica è scorrevole, il lessico appropriato, privo di inflessioni dialettali e di espressioni colloquiali.
- Il registro colloquiale è adatto solo nei contesti privati e negli scambi comunicativi che si realizzano con i propri familiari, con gli amici o le persone con cui si è in grande confidenza. In questo caso la costruzione sintattica è poco articolata, è prevalente l'uso del tu, il lessico è semplice e poco ricercato, spesso si usa il dialetto e modi di dire colloquiali.
Nella tabella seguente sono stati inseriti gli elementi della comunicazione in relazione al registro utilizzato.
Emittente | Destinatario | Messaggio | Contesto | Registro |
---|---|---|---|---|
cameriere | cliente | Che cosa desidera mangiare? | ristorante | Medio |
preside | genitori | Vi ringrazio di essere intervenuti e vi porgo i miei più sentiti auguri per l'inizio del nuovo anno scolastico. | Aula magna dell'istituto | Alto |
Valerio | fratello | Mi porti la frutta? | cucina | Colloquiale |
capo ufficio | impiegato | Buongiorno signor Rossi, le ho preparato queste pratiche. | ufficio | Medio |
autista | pedone | Attraversa la strada sulle strisce. | incrocio | Colloquiale |
cliente | negoziante | Vorrei provarer quelle scarpe. | negozio | Medio |
I Saluti
Quando due persone sono certe di rivedersi usano il registro colloquiale: 'Arrivederci!'.
Quando non c'è confidenza dicono: 'Arrivederla'.
Arrivederci è una formula di saluto conclusiva e formale. Può essere seguita da a presto, per esprimere il desiderio di rivedersi; formule simili sono:
- ci vediamo,
- ci sentiamo,
- a risentirci.
Nel linguaggio informale, 'ciao' si usa all'inizio e alla fine di un incontro fra persone che si danno del "tu": ciao è amichevole e facile da pronunciare con un sorriso. È usato anche in contesti più formali: in un negozio, la commessa può dire 'ciao', 'dimmi' a un cliente che non conosce e al ristorante si può dire ciao a un giovane cameriere.
'Ciao ciao' è un saluto che si usa per congedarsi in modo ancora meno formale. Anche ciao ciao ciao è un saluto molto diffuso.
'Buongiorno' e 'buonasera' si usano come saluti d'incontro o di congedo.
'Buongiorno' si usa al mattino. Il passaggio da buongiorno a buonasera varia a seconda della Regione: in Toscana, ci si saluta con buonasera già dal primo pomeriggio; in Sardegna, si dice buonasera dopo pranzo, indipendentemente dall'ora a cui si mangia.
'Buondì' ha lo stesso significato di buongiorno, ma di solito si usa quando c'è più confidenza tra persone.
Per congedarsi si usano spesso buona giornata e buona serata.
'Salve' è un saluto neutro: si usa quando non si è sicuri del registro da usare (formale o informale) al momento dell'incontro con un'altra persona.
'Buonanotte' è usato la sera tardi o prima di andare a letto.
'Addio' non è un saluto molto frequente: è usato solamente prima di una separazione definitiva. Tuttavia, in Toscana, soprattutto tra persone anziane, è usato al posto di arrivederci.
Il Degrado della Lingua
Cesare Segre, semiologo e critico letterario, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera mette in evidenza il fatto che uno dei fattori della scarsa conoscenza della lingua italiana è, per l'appunto, la mancanza di selettività riguardo i registri linguistici.
Lo riportiamo per focalizzare l'attenzione degli insegnanti e di quanti lo leggono sull'importanza che questo tema assume nella competenza stilistica di chi scrive.
Così Degrada la Nostra Lingua
(...) uno dei fatti che denunciano la crisi mi pare la mancanza di selettività riguardo ai cosiddetti registri. Questa parola, che è stata tratta dalla terminologia musicale, indica tutte le varietà di una lingua, impiegate a seconda del livello culturale e sociale dell'interlocutore e del tipo di situazione. Si parla di registro colto, medio, colloquiale, familiare, popolare, ecc. Sappiamo che ci si esprime diversamente parlando a un re o a uno straccivendolo, in un'assemblea o all'osteria, a un superiore o a un compagno; o anche a un vecchio o a un bambino.
Cambia la scelta delle parole: sventurato, sfortunato, scalognato, iellato, sfigato hanno, più o meno, lo stesso significato, ma appartengono a registri diversi.
Cambia la sintassi: nel Nord il passato remoto si usa solo nei registri più alti, e l'indicativo tende a sostituire il congiuntivo; "gli" per "a lei" è condannato, ma usato a livello colloquiale; i dialettalismi, che insaporiscono la lingua, sono inopportuni ai livelli alti.
Chi non sa usare i registri crea situazioni d'imbarazzo, e può persino offendere, quasi ricusasse le differenze tra le categorie e le funzioni sociali.Certo, si può far violenza ai registri per polemica o per esibizionismo, ma anche in quel caso occorre conoscerli.
I giovani sono quelli che sembrano ignorare di più i registri, e con ciò stesso si mettono in condizione d'inferiorità, perché mostrano di non aver rilevato, nel parlare, che la scelta linguistica denota la loro attitudine a posizionarsi rispetto ai propri simili, e a riconoscere il ruolo o i meriti degli interlocutori.
Il rispetto dei registri è uno di quegli atti di cortesia che rendono più scorrevoli i rapporti umani. L'individuazione dei registri è particolarmente difficile per gli stranieri, che possono anche parlare bene la nostra lingua ma non si accorgono delle stonature prodotte da interferenze tra questi: si dovrebbe dunque essere pazienti quando un «vu cumprà» ci interpella col tu, ma chi gl'insegna la lingua dovrebbe fargli rilevare l'imprecisione, e soprattutto evitare di interpellarlo allo stesso modo, denunciando il proprio senso di superiorità.
La nostra classe politica, che in tempi lontani annoverava ottimi parlatori e oratori, tende sempre più ad abbassare il registro, perché pensa di conquistare più facilmente il consenso ponendosi a un livello meno elevato. È la tentazione, strisciante, del populismo.
Naturalmente questo implica il degrado anche delle argomentazioni, perché, ai livelli alti, il linguaggio è molto più ricco e duttile.
Le conseguenze sono disastrose: da una parte si finisce per ridurre qualunque dibattito a uno scontro fra slogan contrapposti, dall'altra si favorisce la trasformazione di contrasti d'opinione in alterchi, nei quali le passioni, o i preconcetti, annullano, annullano il confronto delle idee.
Non si tiene conto del fatto che la capacità di usare il registro alto […] è uno degli elementi che contribuiscono alla «maestà», poca o tanta, di un personaggio politico. Il quale, mettendosi invece al livello dell'ascoltatore medio, sarà magari guardato con simpatia, ma perderà qualunque aura: cosa che alla lunga può provocare perdita di autorità.
Cesare Segre
Attività
Leggete il testo ad alta voce. Fate usare il vocabolario per assicurarvi che tutte le parole siano comprese. Dividete la classe per gruppi di due. Fotocopiate il testo e distribuitelo ad ogni gruppo.
Chiedete di individuare tra i titoli seguenti quello che rispecchia maggiormente i contenuti dell'articolo:
- il rispetto dei registri linguistici
- la moltiplicazione dei registri linguistici
- la violazione dei registri linguistici
- la scomparsa dei registri linguistici
Chiedete a ciascun gruppo di indicare il titolo scelto e la motivazione. Diamo a tutti i gruppi la possibilità di esprimere la propria opinione. Per avviare gli alunni ad un uso corretto dei registri linguistici.
Attività
Ingrandiamo ed incolliamo la mappa sulla lavagna.
Chiamiamo tre alunni e chiediamo a ciascuno di loro di raccontare un'attività svolta:
- Nello spogliatoio della palestra ad un amico.
- Di pomeriggio durante la merenda, alla mamma di un tuo compagno di classe da cui sei andato a fare i compiti.
- La mattina a scuola alla Preside, in qualità di rappresentante di classe.
Chiediamo quindi quali registri siano stati usati nei tre contesti. Invitiamo i compagni ad esprimere la loro opinione condividendo o contestando quanto è stato detto dai tre alunni.
Proponiamo due diversi contesti:
- Al bar
- A casa
Qual è il messaggio e qual è il registro che si adopera al bar?
Qual è il messaggio e qual è il registro linguistico che si adopera a casa?
Scheda n. 1
L'autore dell'articolo Cesare Segre utilizza prevalentemente il registro:
- formale
- informale
Riscrivi i seguentei messaggi utilizzando i registri richiesti:
-
"Onorevole collega, Le faccio formale richiesta di consentire alla professoressa Rossi di completare l'intervento."
MEDIO INFORMALE -
"Senti, me la porti o no la penna che ti ho chiesto?"
MEDIO FORMALE -
"Mi scusi, sa indicarmi dov'è la biblioteca?"
MEDIO FORMALE
Scheda n. 2
Riscrivi i seguenti messaggi usando un registro adeguato.
- "Gentile compagno di banco, potresti darmi in prestito per un momento una penna rossa?"
- "Caro consorte, potresti porgermi l'insalata posta alla tua destra sulla tavola?"
- "Illustrissima professoressa, Andrea - il mio adorato figliolo - non ha potuto svolgere i compiti da lei assegnati per un improvviso malessere."
Riscrivi le seguenti frasi, formulate secondo il registro informale, utilizzando il registro medio.
- "Non ho capito un"acca!"
- "Che barba la lezione di scienze!"
- "Ho un male bestiale a 'sto dente davanti in alto..!"
Scheda n. 3
-
Le parole pronunciate da Lorenzo inviano lo stesso messaggio, ma utilizzano registri diversi. Scrivi sotto ogni vignetta il registro linguistico usato.
Che cos'è cambiato?
-
- Marco sta nel la sua stanza insieme al fratello Paolo che sta ascoltando un CD. "E abbassa 'sto coso, che non capisco niente!"
- In classe, Marco fa la medesima richiesta all'insegnante di musica. "Per favore prof, può regolare il volume dello stereo? Non riesco a concentrarmi."
Come mai Marco, anche se fa la stessa richiesta, si esprime in modo del tutto diverso? Quale registro usa al primo punto?
Quale registro usa al secondo punto?
Che cosa è cambiato?
Scheda n. 4
Immagina di volere dello zucchero per rendere più dolce una bevanda. Formula la richiesta adeguandola al luogo e alle persone indicate.
- In un ristorante lussuoso, a un cameriere:
- In casa tua, a tuo fratello:
- In casa di un collega di tuo padre, alla padrona di casa:
- In casa di un tuo amico, all'amico:
- In casa di un tuo amico, a suo padre:
Riscrivi le seguenti frasi, formulate secondo il registro informale, utilizzando il registro medio.
- "Non ho capito un'acca!"
- "Che barba la lezione di scienze."
- "Carlo, il ragazzo di Mila, è un bestione. Peserà più di un quintale."
- "Ho un male bestiale a 'sto dente davanti in alto!"
- "Ma che accidenti di problema è questo?"
Scheda n. 5
Riscrivi i seguenti messaggi utilizzando il registro linguistico indicato tra parentesi.
- "Desidero invitarti a cena con i tuoi genitori, domenica." (REGISTRO INFORMALE)
- "Che rottura 'sto documentario! Cambia canale!" (REGSITRO MEDIO)
- "Vi prego di tacere, il vostro compagno è in difficoltà." (REGISTRO INFORMALE)
- "Non scherzare, spiegami come hai superato la prova." (REGISTRO FORMALE)
- "Ho la testa che mi scoppia, sento un male pazzesco nella parte alta del collo." (REGISTRO INFORMALE)
Riformula le seguenti frasi passando dal registro medio a quello formale.
- "Il farmaco va tenuto fuori dalla portata dei bambini."
- "Molti ambienti naturali sono esposti a una totale distruzione."
- "Il mare non dà più pesci per l'inquinamento."
Scheda n. 6
Completa la tabella modificando il registro dei messaggi proposti.
Registro informale | Registro formale |
---|---|
Mi passi il formaggio, per favore? | |
L'autoveicolo proveniente da sinistra si è messo sulla carreggiata, ignorando di dare la precedenza e il segnale di fermata. | |
Biglietto? | |
I viaggiatori sono pregati di dirigerdi verso l'uscita. |
Indica se nelle seguenti situazioni occorre usare un registro:
- Alto - A
- Medio - M
- Basso - B (informale)
Il biglietto di auguri per un amico. | |
Il discorso di accoglienza dell'allenatore alla squadra. | |
La richiesta di ferie al direttore. | |
La descrizione ad un amico dell'ultimo film che hai visto. | </td> |
Un articolo di cronaca sul quotidiano. |
Scheda n. 7
Sottolinea nelle frasi seguenti l'espressione che non appartiene al registro linguistico prevalente e sostituiscila opportunamente.
- "Ciao Carlo! Desidero con impazienza essere informata sui compiti assegnati stamattina."
- "Ragazzi, prendete il diario e scrivete queste quattro sciocchezze."
- "Attenti al pavimento bagnato, potreste fracassarvi l'osso del collo."
- "Comprate solo questi biscotti, tutti gli altri fanno schifo."
Indica perché il registro linguistico utilizzato non è efficace:
- non è adatto al contesto (C),
- non è adeguato al destinatario (D),
- non è coerente in tutte le parti del messaggio (CO).
- Il negoziante a una cliente: «Prenda questo vestito, è molto bello anche se la ingrassa un po' sui fianchi.» ()
- L'allenatore ai propri giocatori: «Entrate in campo e giocate senza impegnarvi.» ()
- Il presidente della Camera ai deputati: «State zitti o farete degli esercizi in più.» ()
Scheda n. 8
Il registro usato è adeguato alla situazione comunicativa?
Sottolinea in rosso le frasi che non sono adeguate alla situazione comunicativa.
Sottolinea in blu le frasi che sono adeguate alla situazione comunicativa.
- Un cliente al cassiere della propria banca: "Dai sbrigati. Cambiami sto assegno".
- L'impiegato postale rivolto al cliente allo sportello: "Scusi signore, il bollettino non completo, manca la causale del versamento".
- La mamma a Giulio: "Su, sbrigati, mangia: dobbiamo andare dalla nonna".
- Il marito alla moglie "Dove sono le mie scarpe?".
- Il commesso al cliente: "Che cosa vuoi? Allora hai deciso".
- Il barista al cliente: "Che cosa desidera signore?".
- Un cliente al cameriere della pizzeria: "Si richiede una pizza Margherita e una birra".
Nelle frasi seguenti è stato usato il livello informale della lingua. Sottolinea le frasi che utilizzano questo livello. Riscrivi ciascuna frase sul quaderno usando il livello medio.
- Stai facendo un sacco di storie per non farmi il piacere che ti ho chiesto.
- Con tutta quella roba che hai indosso lo credo che hai caldo.
- Qui si crepa dal freddo: vuoi chiudere quella dannata finestra?
- Togli quel coso dal tavolo che devo mettere la tovaglia!
- Che barba con quella predica.
- Sono stanco di sentirmi dire sempre di no.
Scehda n. 9
Racconta brevemente un avvenimento personale scegliendo un registro adatto ai destinatari seguenti:
- Un amico.
- Un vicino di casa.
- Il tuo insegnante.
Srivi sul quaderno un messaggio per ognuna delle seguenti situazioni comunicative utilizzando il registro adatto
- Un amico ti ha invitato ad andare al cinema ma tu non hai voglia di uscire.
- Sei in bicicletta e devi chiedere ad un passante dove si trova la farmacia.
- Devi chiedere al direttore il permesso di uscire dalla scuola un'ora prima.
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Articolo pubblicato il: 7 Dicembre 2020