Coesione - Nomi Comuni e Propri

Nomi Propri, Nomi Comuni

I nomi comuni non permettono di individuare la singola persona, il singolo animale, il singolo oggetto, la singola località.
I nomi che si usano per definire un singolo elemento di una classe si chiamano nomi propri.
Ricordiamo che l'iniziale dei nomi propri si scrive con la lettera maiuscola.
Prima di introdurre i nomi propri raccontiamo una storia scritta da Alberto Moravia con lo sguardo curioso che sembra appartenere soltanto ai bambini. Quando scrisse "Storie della preistoria" dedicate agli animali ricordava certamente le favole di Esopo, Fedro e la Fontaine, ma non ne tenne conto. Le sue non sono" favole di animali" ma "fiabe di animali" perché non hanno la pretesa di insegnare. Sono fiabe perché ci immergono in una atmosfera che rimanda ad un mondo tutto da vivere.

Gi Raffa cerca sé stessa

Mille miliardi di anni fa, viveva tutta sola in una prateria sparsa di piccoli cespugli spinosi Gi Raffa che non si era mai vista in uno specchio. È vero che nelle praterie non ci sono gli specchi, ma nella prateria dove viveva Gi Raffa non c'erano animali della stessa specie con i quali specchiarsi.
Gi Raffa era cresciuta sola. Il padre e la madre erano morti mentre tentavano di mangiare un fiore rosso.
Gi Raffa era un bellissimo esemplare della sua specie: due metri e mezzo di lunghezza tre di altezza dalla coda e quattro dalla testa. Gi Raffa poiché non si era mai specchiata credeva di essere alta come un comune bassotto: venti o trenta centimetri da terra.
Gi Raffa aveva fatto amicizia con un uccello Vocetta. Un giorno parlando del più e del meno Gi Raffa diceva: "Io sono così piccola che qualche volta ho proprio paura che un'aquila mi prenda tra i suoi artigli e mi porti via chissà dove per mangiarmi.
Vocetta si mise a ridere. Gi Raffa impermalosita domandò: "Si può sapere perché ridi? Sono piccolina e le aquile mi fanno paura." Gi Raffa e Vocetta litigarono e Gi Raffa rimase sola. Adesso però le era venuto un dubbio: E se Vocetta avesse avuto ragione? Si mise in cammino con lo scopo di scoprire come essere veramente. Sentì parlare di un certo paese dove vivevano animali a quattro zampe che si chiamavano Le Oni. Vuoi vedere che sono un Le One? Cammina cammina arrivò in una prateria simile a quella in cui era cresciuta. Capitò proprio vicino ad una famiglia di Le Oni. Da lontano gridò: Salve sono venuta a vivere con voi. Le Onessa e i Le Oncelli si gettarono su Gi Raffa pronti a mangiarla. Gi Raffa scappò via. Incontrò un Fa Cocero e gli saltò addosso. Fa Cocero con uno spintone la mandò a rotolare nella polvere.
Le avventure di Gi Raffa alla ricerca di sé stessa continuarono. Ora credeva di essere un elefante per accorgersi subito che le mancava il lunghissimo naso, ora si credeva un formichiere ma quando leccava le formiche la lingua le si gonfiava.
Gi Raffa non sapeva più dove andare. Una notte si sdraiò nel mezzo di una prateria illuminata dalla luna. Quando si svegliò si accorse che intorno a lei appoggiate agli alberi c'erano degli animali con un collo lunghissimo che invece di brucare l'erba tendevano il collo a cogliere le foglie sui rami più alti. Giraffa disse: "Come siete buffe" e si mise a ridere. Le Gi Raffe offese la riempirono di calci finché una vecchia Gi Raffa le si avvicinò e le disse: "Ho capito vieni con me". Gi Raffa seguì docilmente la sua salvatrice che la portò sulle rive di uno stagno dove poté specchiarsi. Si, era proprio come le giraffe che aveva incontrato, chiese scusa e disse: "Si sono proprio come voi". Da quel giorno Gi Raffa fa parte del branco ma ancora ha dei dubbi. "Forse mi sono sbagliata, non potrò sapere se sono proprio come loro. Io credo proprio di no".

In questa fiaba riscontriamo la dicotomia tra nome comune e la sua genericità e il nome proprio con tutta la sua unicità.

Attività

Nella percezione di un parlante italiano la maiuscola iniziale identifica un nome proprio.
Un breve racconto di Campanile: La quercia del Tasso è costruito sul gioco maiuscolo/non maiuscolo. Raccontiamola ai nostri alunni.

Sul Gianicolo a Roma ancora oggi si vede un albero secco contorto corroso fino a perdere la sua forma originale. Si chiama la quercia del Tasso perché come avverte una lapide, Torquato Tasso, un grande poeta vissuto nel XVI° secolo andava a sedersi sotto la sua chioma allora rigogliosa. Questo è quello che sanno tutti.
Meno noto è che poco lontano c'era ai tempi dell'infelice poeta un'altra quercia fra le cui radici abitava un animaletto: un tasso. Una coincidenza.
A causa di ciò si parlava di quercia del Tasso con la T maiuscola, e quercia del tasso con la t minuscola.

Fotocopiamo e distribuiamo agli alunni la scheda seguente.

• Mi chiamo
• Sono nato a
• Abito in via
• Il mio compagno di banco si chiama
• Il mio amico preferito si chiama
• Mio padre si chiama
• Mia madre si chiama
• Il mio gatto si chiama

Ritiriamo le schede e controlliamo che i nomi richiesti siano scritti con la lettera maiuscola. Facciamo sottolineare: i nomi comuni con il rosso i nomi propri con il blu.

Facciamo riscrivere i nomi propri con l'iniziale maiuscola.

1. Il mio gatto si chiama bigio
2. Mia zia si chiama carla
3. La mia amica si chiama susi
4. Ho attraversato il ponte sul fiume tevere
5. Il mio vicino di casa si chiama walter
6. Fai attenzione al cane di barbara

Scheda n. 1

Trascrivi al posto giusto nella tabella i nomi seguenti.

Scheda n. 2

Unisci con una freccia il nome comune al corrispondente nome proprio.

Inserisci i nomi al posto giusto usando l'iniziale maisucola quando è necessario.

maestra - gianni - spagna - diana - scrittore - rosa - bracciano - rosaria - nipote - federico - fiume - pinocchio - strada - garda

Scheda n. 3 - Dal Nome Comuni al Nome Proprio

Scrivi un nome proprio per ogni nome comune.

Scheda n. 4 - Dal Nome Proprio al Nome Comune

Scrivi un nome comune per ogni nome proprio.

Scheda n. 5

Inventa un nome proprio per ciascuno degli animali qui disegnati.

Scrivi accanto ad ogni personaggio il nome comune e il nome proprio.

Scheda n. 6

Collega ogni nome comune al corrispondente nome proprio.

Sottolinea con il rosso i nomi comuni e con il blu i nomi propri.

1. "Nevica e il cortile della scuola di Piandisopra è ghiacciato. Matteo e Valerio escono dalla classe e fanno un pupazzo di neve. La maestra Daniela li chiama ma i bambini fanno finta di non sentire. Annamaria la bidella li rincorre con la scopa e li fa rientrare in classe".
2. "Un giorno Rocco il gatto uscì di casa e andò a trovare l'amico Pick che prendeva il sole nel giardino di Belprato. Attraversarono insieme il giardino e caddero in una pozzanghera. Chiara, la figlia della signora Lucia li aiutò ad uscire, li portò in casa e li asciugò".
3. "Questa mattina Franca la nonna di Paola è uscita con il cane Pericle ed è andata in paese. Va subito da Alvaro il fruttivendolo e compra le arance. Poi va da Olimpia la giornalaia per comprare una rivista. Infine va da Marco il fornaio che le regala un panino dolce per Valentina la sua nipotina".

Scheda n. 7

Se comandasse Arlecchino
Il cielo lo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
Se Gianduia diventasse
ministro
Farebbe le case di zucchero
E le porte di cioccolato
Se comandasse Pulcinella
La legge sarebbe questa
A chi ha brutti pensieri
Sia data una nuova testa

Conosci il nome di altre maschere?

Scrivile nel riquadro sottostante.

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Per ogni nome in tabella, colora la casella a cui appartiene.